Un uomo scopre un cadavere identico a sé stesso davanti casa e cerca di dare una spiegazione a questo assurdo ritrovamento, mentre la normalità della sua esistenza scivola poco a poco verso una dimensione surreale. Da questo spunto nasce un romanzo coraggioso, dove diversi codici narrativi si intrecciano, con un linguaggio ricercato e distintivo che trascina il lettore nelle atmosfere oniriche del racconto. L’evocazione quasi cinematografica dell’immagine e l’attenzione al dettaglio assumono tinte noir, horror, fino al giallo e al meta-fantastico.
Fuori, la ghiaia aveva smesso di battergli sotto le suole, mentre alle sue spalle il sole finalmente si riversava strozzato sul cimitero, come un liquido paglierino, insulso, urinoso. Nessuno là dentro avrebbe rivolto gli occhi al cielo, almeno non chi stava eretto. Mancavano una manciata di metri all’uscita, un paio di chilometri a casa, qualche migliaio al sud America. Lo spazio è dei vivi, il tempo appartiene ai morti.
L’autore
Sigismondo Domenico Sciortino è nato a Torino nel 1981. Laureato in Storia del Cinema, nel 2013 ha pubblicato per La Camera Verde il libro “Don Chiosciotte e il Cinema (dell’) Invisibile”, sull’omonimo film incompiuto di Orson Welles. Dal 2011 ha collaborato attivamente con la rivista di cinema “La Furia Umana”, pubblicando saggi su autori come Jacques Tourneur, Yasujirō Ozu, Monte Hellman, Abel Ferrara e Paul Thomas Anderson.
Acquista la tua copia!
Senza spese di spedizione.
Rassegna stampa