La madre. Grazia Deledda

ISBN: 978-88-85790-91-9
Autrice: Grazia Deledda
Editore: CATARTICA EDIZIONI
Data di uscita: 21 novembre 2022
Genere: narrativa classica
Collana Raichinas
Prezzo: 14.50 €
Nº pagine: 144
Dimensioni: 12x20,5 cm
Il libro  
Il giovane Paulo, parroco di Aar, sperduto paesino di montagna ricco di tradizioni e legato da una ferrea legge morale, si innamora di Agnese una donna che vive sola nella grande tenuta di famiglia. La madre di Paulo teme lo scandalo e lotta affinché la relazione si interrompa. I sensi di colpa e una profonda passione lacerano fino alla fine Paulo.
Il romanzo, a tratti a tinte nere e forti, occupa un posto di rilievo tra le opere della Deledda sia per l’atmosfera drammatica della storia che per il carattere psicologico dei personaggi. Il racconto suscitò l’attenzione di D. H. Lawrence, che ne curò la traduzione inglese. Ispirando il cinema con il film dal titolo omonimo, “La Madre”, dell’attore e regista Angelo Maresca (2014) e persino le tendenze musicali più recenti, il romanzo è stato infatti portato in scena alla 35esima edizione del Festival Internazionale di musica jazz, Calagonone Jazz (2022), dagli artisti sardi Bakis Beks ed Ethnico quintet.

“Scendendo bene nella sua coscienza trovava la verità: sentiva di aver desiderato la donna fin dal loro primo sguardo: fin dal primo sguardo si erano posseduti. Tutto il resto era inganno col quale egli tentava giustificarsi ai suoi propri occhi.
Ebbene, era così. Ed egli accettava la verità. Era così; ed era così perché la natura dell’uomo è questa: soffrire, amare, congiungersi, godere, soffrire ancora: fare e ricevere il bene, fare e ricevere il male: questa è la vita dell’uomo.”

Lautrice
Grazia Deledda nasce a Nuoro nel 1871. Nei suoi romanzi racconta la realtà sociale e culturale della sua terra. Esordisce giovanissima con il racconto “Sangue sardo”; tra il 1888 e il 1890 collabora con varie riviste romane, sarde e soprattutto milanesi. Nel 1890 pubblica il romanzo “Stella d’Oriente”. L’opera che dà il via alla carriera letteraria dell’autrice è “Fior di Sardegna”, del 1891, a cui seguono diverse altre, tra cui “Anime oneste”, “La via del male”, “Elias Portolu”, "Cenere”, “L’edera”. Il 10 settembre 1926 viene insignita del premio Nobel per la letteratura. Colpita dallo stesso male di cui avrebbe parlato in uno dei suoi ultimi romanzi, “La chiesa della solitudine”, Grazia Deledda muore a Roma il 15 agosto 1936, lasciando alla pubblicazione postuma la sua opera più direttamente autobiografica “Cosima, quasi Grazia”. Le spoglie della geniale scrittrice sarda sono oggi custodite nella chiesa della Solitudine, a Nuoro.

Copertina di Salvatore Palita
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