ISBN: 978-88-85790-84-1 Autore: Daniele Madau Editore: CATARTICA EDIZIONI Data di uscita: 22 luglio 2022 Genere: Saggistica e Interviste Fuori Collana Prezzo: 14.50 € Nº pagine: 144 Dimensioni: 12x20,5 cm |
Il libro
Lo spazio dell’isola, nel cantautorato italiano, non è stato grande, se parliamo in termini di autori sardi affermatisi nel panorama nazionale.
In questo saggio, tuttavia, grazie alle parole del critico musicale Ernesto Assante, di alcuni dei più grandi artisti italiani, come Francesco Baccini, Angelo Branduardi ed Elio – riuniti da Tonino Cau per l'inno “Procurade ‘e moderare” – e Fabio Concato, e dei più grandi artisti sardi, come Maria Giovanna Cherchi, Elena Ledda, Gino Marielli, Piero Marras, con cui l’autore ha potuto dialogare, si dimostra il fascino che ancora incarna la Sardegna, con quell’ideale di beatitudine nascosta al di là del mare e disponibile a chi si avvicini a essa senza pregiudizio. Le isole, infatti, nella storia della letteratura, hanno indicato spesso luoghi di libertà, di beatitudine, di utopia. Perciò, già questa “isolitudine” è un valore che pone la Sardegna in una posizione privilegiata. Soprattutto da quando a sceglierla fu Fabrizio De André, come racconta il suo “fratello senza peccato” Filippo Mariotti.
Rassegna stampa
In questo saggio, tuttavia, grazie alle parole del critico musicale Ernesto Assante, di alcuni dei più grandi artisti italiani, come Francesco Baccini, Angelo Branduardi ed Elio – riuniti da Tonino Cau per l'inno “Procurade ‘e moderare” – e Fabio Concato, e dei più grandi artisti sardi, come Maria Giovanna Cherchi, Elena Ledda, Gino Marielli, Piero Marras, con cui l’autore ha potuto dialogare, si dimostra il fascino che ancora incarna la Sardegna, con quell’ideale di beatitudine nascosta al di là del mare e disponibile a chi si avvicini a essa senza pregiudizio. Le isole, infatti, nella storia della letteratura, hanno indicato spesso luoghi di libertà, di beatitudine, di utopia. Perciò, già questa “isolitudine” è un valore che pone la Sardegna in una posizione privilegiata. Soprattutto da quando a sceglierla fu Fabrizio De André, come racconta il suo “fratello senza peccato” Filippo Mariotti.
“Fabrizio, Faber, De André (…) è stato fondamentale per svelare la Sardegna al mondo della canzone italiana.
Da lui in poi, tanti hanno ricevuto – e in tanti modi – il dono di Euterpe, il dono dell’ispirazione poetica o musicale da uno degli aspetti culturali dell’isola, o, semplicemente, hanno cantato in una delle nostre varianti. Nel frattempo, però, anche tantissimi cantanti e gruppi sardi hanno scelto il sardo stesso per esprimersi, senza più essere considerati artisti di serie minore o profeti di sventura: solo profeti in patria, una patria sarda, i cui contorni stiamo ancora ricercando.”
L’autore
Nato a Cagliari nel 1978, laureato in Lettere Antiche, è insegnante di Lettere Classiche al Liceo Classico Motzo di Quartu Sant’Elena. Specializzato in Studi Sardi, collabora con la Fondazione Sardinia. Pubblicista dal 2016, è responsabile del sito “La Riflessione Politica”. Studioso della storia della canzone italiana, è stato co-sceneggiatore dello spettacolo teatrale, tratto da un verso di Fabrizio De André, “È colpa di chi muore”, andato in scena nel 2016; per la casa editrice della cooperativa sociale Acanta ha già pubblicato “Fabrizio De André e la Sardegna: le parole e il Paradiso”. In campo letterario, è autore di romanzi e raccolte poetiche autopubblicate, tra cui il percorso poetico “La ricerca dell’armonia”, del 2015. Animatore culturale, nell’attività politica e nell’appartenenza all’Ordine Francescano Secolare – della cui rivista nazionale è redattore – cerca di completare la sua vocazione educativa, di ricerca del bene comune e di maturazione personale.
Nato a Cagliari nel 1978, laureato in Lettere Antiche, è insegnante di Lettere Classiche al Liceo Classico Motzo di Quartu Sant’Elena. Specializzato in Studi Sardi, collabora con la Fondazione Sardinia. Pubblicista dal 2016, è responsabile del sito “La Riflessione Politica”. Studioso della storia della canzone italiana, è stato co-sceneggiatore dello spettacolo teatrale, tratto da un verso di Fabrizio De André, “È colpa di chi muore”, andato in scena nel 2016; per la casa editrice della cooperativa sociale Acanta ha già pubblicato “Fabrizio De André e la Sardegna: le parole e il Paradiso”. In campo letterario, è autore di romanzi e raccolte poetiche autopubblicate, tra cui il percorso poetico “La ricerca dell’armonia”, del 2015. Animatore culturale, nell’attività politica e nell’appartenenza all’Ordine Francescano Secolare – della cui rivista nazionale è redattore – cerca di completare la sua vocazione educativa, di ricerca del bene comune e di maturazione personale.
Copertina di Salvatore Palita, Studio Segno
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