Il 14 ottobre 1951 una pioggia ininterrotta da giorni si abbatté sulla Sardegna, colpendo duramente l’Ogliastra. Gairo e Osini furono travolti da un evento che avrebbe cambiato per sempre la loro storia. Sei giorni di precipitazioni torrenziali trasformarono i pendii in colate di fango, le case in macerie e le strade in torrenti impetuosi.
La catastrofe segnò la fine dei vecchi centri abitati: entrambi i paesi vennero abbandonati e le comunità si spostarono più a valle, in nuovi insediamenti più sicuri. Le vittime, i danni, l’isolamento e la perdita di interi paesi rimasero impressi nella memoria collettiva come una ferita profonda.
Quella tragedia, ancora oggi simbolo della vulnerabilità e della forza delle comunità ogliastrine, è tornata al centro dell’attenzione attraverso la narrazione letteraria di Silvana Mulas, autrice che ha scelto di raccontarla nei suoi romanzi pubblicati da Catartica Edizioni.
Nel 2023 Mulas ha esordito con La frana, ambientato a Osini, dove la memoria dell’alluvione si intreccia con la storia di Luisa, una donna che, sessant’anni dopo, torna nel paese abbandonato insieme alla nipote Anna. Il ritorno diventa un viaggio nella memoria, un confronto con il passato e con un mondo femminile fatto di saperi antichi, solidarietà e marginalità. Le donne del lavatoio, con le loro fatiche e confidenze, rappresentano il cuore di una comunità che il tempo ha rischiato di cancellare, ma che sopravvive nelle voci delle sue protagoniste sullo sfondo della vicenda storica che fa da cornice al romanzo.
Scrive Mulas:
“Era stata un’estate torrida e secca e in paese non c’era più acqua… Quando il lavatoio era pieno di donne, ognuna con il suo carico di panni da lavare e di pene da raccontare, allo scorrere dell’acqua e ai tonfi dei panni si aggiungeva il mormorio delle chiacchiere e delle confidenze.”
Con Oltre il fiume, in uscita questo mese, Mulas amplia quello sguardo e lo estende a Gairo, l’altro paese colpito dal disastro. Qui ritroviamo Anna, la nipote di Luisa, che torna in Ogliastra per completare la sua ricerca sull’alluvione e sulla ricostruzione, intrecciando documenti, testimonianze e incontri che ricompongono la vita dei due paesi della valle del Pardu.
“Chissà se le due popolazioni pensavano più o meno le stesse cose sull’evacuazione e la ricostruzione,” scrive Mulas, “e chissà come avevano reagito gli abitanti di Gairo rispetto a tutti quei cambiamenti che l’avevano investito, come una nuova e devastante frana.”
Dopo La frana, Oltre il fiume diventa il secondo capitolo di una narrazione che intreccia memoria storica e racconto, restituendo voce e dignità a luoghi e persone che la modernità ha rischiato di dimenticare.Mulas – nata a Ulassai, laureata in Filosofia con una tesi in Antropologia culturale con Giulio Angioni, e insegnante di lungo corso – costruisce un racconto in cui il territorio e la memoria si fondono in un’unica voce: quella delle donne e degli uomini che, dopo la frana, hanno saputo ricominciare.
A più di settant’anni da quell’ottobre del 1951, la scrittura di Silvana Mulas restituisce senso e continuità a una storia collettiva che non appartiene solo all’Ogliastra, ma a tutta la Sardegna. Una storia in cui la frana non è solo distruzione, ma anche memoria e rinascita.
© Credit indielibri
![]()
